L'OVERCLOCK: FORSE UN MALE!

I collegamenti tra i transistor di silicio presenti all'interno della CPU sono fatti di alluminio, un metallo ben noto a tutti. Gli ingegneri che progettano i processori, elaborano lo spessore delle piste in alluminio per la corrente richiesta alla frequenza nominale di funzionamento; Ciò significa, che una corrente elettrica superiore, diversa da quella pensata originariamente potrebbe spezzare i fili di collegamento, e ciò comporterebbe una morte prematura della vostra CPU.

Per comprendere come la corrente elettrica danneggi i fili metallici in alluminio di collegamento bisogna pensare alla sua natura fisica: nei conduttori metallici la corrente è costituita dal movimento di elettroni, cioè di cariche negative, che scorrono lungo il metallo saltando da un atomo all'altro con una velocità altissima sovrapponendo al moto di agitazione termica un moto ordinato in verso opposto al campo con una velocità vd detta velocità di deriva.

Fisicamente i metalli sono costituiti da un reticolo cristallino, cioè dei piccolissimi cristalli accostati uno all'altro. Nelle piste di alluminio che caratterizzano i collegamenti all'interno della CPU, questi cristalli sono di piccole dimensioni, dell'ordine di pochi micron. Gli elettroni che percorrono la struttura cristallina, urtano violentemente contro i bordi dei cristalli spostando gli atomi. Pian piano la pista si stringe, e l'urto dell'elettrone contro la parete del cristallo diventa sempre più violento, fino a provocarne la rottura fisica. Il fenomeno peggiora con l'aumento degli elettroni che percorrono la pista, cioè con l'apporto di un quantitativo maggiore di corrente.

Aumentando la corrente elettrica presente all'interno dei collegamenti della CPU, con una tensione di alimentazione del core superiore, si può provocare la rottura di una pista di alluminio terminando definitivamente la vita del processore.

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